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Parola del Giorno

Giovedì, 7 maggio 2020

Ciao a tutti!

In questo mese di Maggio che stiamo vivendo insieme (alle 19 con i bambini e, alle 21, il rosario con tutti) vorrei dedicare la Parola del Giorno a riflessioni su Maria… proprio perché lei è Madre di Gesù, madre di ciascuno, madre dell’umanità e modello per ogni cristiano…tutta rivestita di Parola…

Iniziamo con la riflessione di Papa Francesco che propone a tutti di riscoprire “la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare insieme, oppure personalmente; scegliete voi a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità. Ma in ogni caso c’è un segreto per farlo: la semplicità”. Nel link trovate la lettera di Papa Francesco ma anche due preghiere a Maria composte da lui che possiamo pregare insieme alla fine del Rosario (già lo facciamo la sera al termine della nostra preghiera): ve le propongo anche qui e qui!

Allora ci diamo appuntamento a stasera…

Vi segnalo, come sempre, il link alla liturgia della Parola del giorno  e l’omelia di papa Francesco alla Messa di stamattina

https://www.youtube.com/watch?v=zCOWHrd90J8

Vi propongo anche una riflessione delle Monache Clarisse di San Benedetto :

“In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato…”

CHI ACCOGLIE VOI ACCOGLIE ME

Siamo durante l’ultima cena. Leggendo questo brano sembra chiaro che, il peccato di Giuda non è tanto quello di aver tradito Gesù, ma di non averlo imitato nell’umiltà e nel non averlo accolto.

Giuda è quello che “non sarà beato” perché non metterà in pratica l’insegnamento del maestro. Perché preferirà i denari all’acqua sporca del catino. Perché rimarrà deluso da un Messia che non si fa re ma servitore.

Qui è in gioco anche la nostra idea di cristianesimo! Siamo cristiani che sono disposti a sporcarsi le mani, disposti a lavare i piedi, oppure siamo cristiani “da salotto”, come dice il nostro Papa?

Il nostro essere cristiani, se è vero, ci deve “scomodare”, ci deve mettere un po’ in difficoltà, perché la fedeltà al comandamento del Giovedì santo non è una passeggiata.

La cosa fondamentale però è che noi non agiamo a nome nostro: “Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”.

E’ un po’ come il gioco delle matriosche!

Noi portiamo dentro di noi Cristo, Cristo porta dentro di sé l’immensità della Trinità! Abbiamo una scelta grande da fare: lasciarci abitare o no, accogliere o no.

“Signore, rendimi sempre più capace di accoglienza.”

Buona giornata!

Don Giampiero